Davide Carraro (Venezia, 1983) è un artista autodidatta che si concentra sull’immagine, sul suono e sulle loro inesplorate doti spazio-temporali, stimolando la percezione di chi incontra le sue opere.
Forse la ricerca più innovativa è quella che Carraro compie sull'aspetto materico del paesaggio: l’essenza e la composizione di suolo, acqua, vegetazione, stati di rarefazione, attimi di transizione tra uno stato ed un altro dell’atmosfera che quasi ‘virano’ all’astratto. E cattura i volumi (più o meno tangibili) del reale modellando il soggetto dal macroscopico al microscopico, contemplando anche la dimensione umana - in un non definito punto nel mezzo.
Il suono è al centro della sua ricerca sculturale (ed è anche la sua passione personale: è un avido collezionista di vinili e partecipatore di realtà culturali locali).
Ha progettato e auto-prodotto installazioni sonore interattive, creando anche un ponte tra il ‘visivo’ e il mondo della non visione e dei suoi rappresentati - non vedenti ed ipovedenti - con mostre e performance svoltesi in totale privazione di luce.
fonte Diana Marrone
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